A scuola 

Cosa succede quando vengono emanati provvedimenti legislativi nel mondo della scuola? Che effetto hanno sugli alunni con una disabilità?

1. Domanda di invalidità civile

Bisogna recarsi presso il Medico di base o il Pediatra.

Il medico deve essere abilitato alla redazione della procedura, qualora il medico curante o il pediatra non dovessero essere abilitati a redigere il certificato telematico, è possibile rivolgersi ad enti appositi siti nel proprio territorio e fissare un appuntamento con il medico che potrà redigere tale certificato.

La procedura solitamente è a pagamento. Il medico vi consegnerà una copia dell’invio telematico della domanda da presentare a un Patronato insieme a copia della tessera sanitaria del minore, del genitore firmatario e la carta di identità (solo del genitore).

Il Patronato provvederà a trasmettere la domanda di riconoscimento di invalidità civile e dell’utilizzo delle agevolazioni della Legge 104.

ASILO NIDO

La scelta di iscrivere un bambino con disabilità in un nido di infanzia (asilo nido) è da valutare attentamente in base anche alle condizioni cliniche, talvolta complicate nei primi anni di vita.

Qualora però si ritenga il bambino sufficientemente “forte” per iniziare un percorso di questo tipo, è bene valutarlo. L’inserimento, fin da piccoli, nel piccolo gruppo dei coetanei favorisce sicuramente capacità di adattamento e sostiene le caratteristiche dei bambini.

Assume quindi ruolo fondamentale l’educazione che viene messa al centro del processo inclusivo. La famiglia deve essere un partner con il quale l’asilo nido condivide e progetta il percorso educativo dei bambini, in un sistema integrato 0-6 anni che possa dare quindi continuità anche nell’ingresso alla successiva scuola dell’infanzia.

Vedere riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione: clicca qui sotto

Il servizio di asilo nido nel nostro territorio è comunale o privato.

Facendo riferimento agli asili comunali, la figura che supporta il processo di inclusione dei bambini con disabilità inseriti al nido è l’educatore di sostegno che collabora con l’equipe del nido per supportare e guidare il bambino nei primi anni all’interno di una comunità di coetanei.

Ecco, è arrivato il momento di andare alla scuola dell’infanzia: l’importanza di vivere la vita in comunità e l’inizio delle costruzioni delle attività didattiche sono fondamentali per tutti i bambini.

A maggior ragione, quando si parla di bambini con disabilità più o meno complesse, dobbiamo avere ben presente il valore dell’inserimento all’interno della scuola dell’infanzia, declinato ovviamente su ogni singolo bambino e sulle sue caratteristiche uniche.

Un bambino che inizia a vivere qualche ora ogni giorno con altri bambini, in un ambiente stimolante e con un programma didattico pensato ad hoc per lui è sicuramente un bambino per il quale vengono, fin dall’età dei 3 anni circa, gettate le basi per una vita futura ricca e stimolante.

SCUOLA DELL’INFANZIA
La partecipazione degli alunni con disabilità alla vita della scuola si basa sulla concezione della scuola che promuove l’educazione come pilastro fondamentale dello sviluppo della persona.

(vedi linee guida del Ministero dell’Istruzione)

All’atto dell’iscrizione alla scuola dell’infanzia bisogna redigere i documenti necessari perchè gli organi che devono entrare in campo si preparino ad accogliere nel miglior modo possibile il bambino. Vedi il documento:

SCUOLA PRIMARIA e SECONDARIA
DI PRIMO GRADO

Come per la scuola dell’infanzia, l’iter burocratico non cambia, fai riferimento al documento:

Le resistenze di chi non comprende appieno il valore dell’inclusione e dell’integrazione dei bambini con disabilità, potrebbero essere sempre meno.

I nostri bambini entrano nella scuola dell’obbligo per cui è ora più che mai vero che è un loro diritto poter frequentare la scuola.

È fondamentale che, nel passaggio tra scuola dell’infanzia e scuola primaria e dalla primaria alla secondaria, ci sia continuità.

Questo si traduce, negli Istituti Comprensivi più lungimiranti, nella redazione di veri e propri progetti “ponte” con al centro il nostro bambino. Gli insegnanti della scuola dell’infanzia iniziano a collaborare in sinergia con gli insegnanti della scuola primaria creando così un ambiente e un team pronto ad accogliere nel miglior modo possibile il nuovo alunno. Un passaggio di consegne e di conoscenze sul bambino che, se fatto con criteri quali rigore e professionalità, sarà il primo tassello per supportarlo nella crescita all’interno della scuola.

I nostri bambini sono grandi e si apprestano ad entrare nel mondo della scuola superiore.

Quello che è bene considerare nella scelta della scuola secondaria di secondo grado è l’impronta che viene data alla gestione delle classi e come l’offerta formativa dell’istituto può essere declinata nel PEI dei nostri, ormai, ragazzi.

Prima dell’atto dell’iscrizione sarà necessario prendere contatti con il Dirigente scolastico che, presumibilmente, convocherà anche il docente referente per il sostegno così che la famiglia possa avere tutte le informazioni necessarie e iniziare fin da subito un rapporto di condivisione con la nuova scuola del proprio figlio.

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Chi fa cosa?

L’insegnante di sostegno è una figura presente a partire dalla scuola dell’infanzia. Le linee guida del Ministero dell’Istruzione evidenziano come questi insegnanti devono essere specializzati ma, nella realtà della nostra associazione, possiamo dire purtroppo che non è sempre così, anzi.

È molto più frequente che i nostri bambini abbiano insegnanti non specializzati e non di ruolo. Questo si traduce, in primo luogo, in difficoltà da entrambe le parti (bambino-insegnante) nell’organizzazione della giornata scolastica. Spesso l’insegnante non sa come lavorare con bambini con disabilità complesse, non conosce le tecnologie che i bambini utilizzano per comunicare e non sa come costruire delle attività didattiche adatte alla patologia del proprio alunno.

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